Con-dire Magazine Con-dire Magazine
  • Home
  • Chi siamo
  • Luoghi
  • Cultura del cibo
    • Interpretazione d’autore
    • Assaggiamo per voi
    • Il prodotto
    • Food experience
    • Dietro le quinte
  • Condire Food Experience
  • Sostenitori
  • Contatti
0
0
Con-dire Magazine Con-dire Magazine
Con-dire Magazine Con-dire Magazine
  • Home
  • Chi siamo
  • Luoghi
  • Cultura del cibo
    • Interpretazione d’autore
    • Assaggiamo per voi
    • Il prodotto
    • Food experience
    • Dietro le quinte
  • Condire Food Experience
  • Sostenitori
  • Contatti
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore

Red velvet cake: la versione della pasticcera Krizia Algeri

  • 23 Gennaio 2023
  • Lara Abrati
Total
0
Shares
0
0
0

La red velvet cake è una torta dalle origini americane, in particolare statunitensi. Si tratta di una torta al cacao con una farcitura a base di formaggio; è chiamata infatti anche red velvet cheese cake.

Le sue origini non sono molto chiare, tanto che vi sono diverse leggende che narrano della sua nascita e diffusione. La storia che appare più veritiera, ma senza certezza, risale ai primi anni del 1900: probabilmente si voleva creare una torta che avesse la morbidezza di una Chocolate Velvet ed la consistenza di una Red Devil’s Food, dando più importanza alla texture che al colore rosso, le cui sfumature erano caratteristiche di entrambe le ricette.

Tali sfumature erano date dalla reazione tra il cacao e alcuni ingredienti acidi. Nel corso degli anni però il colore rosso divenne così caratteristico che una nota azienda produttrice di estratti e coloranti alimentari ne utilizzò la ricetta per la promozione dei propri prodotti. Erano gli anni della grande depressione e la torta diventò celebre. La sua popolarità aumentò anche grazie al fatto che era proposta nel menu di un noto ristorante newyorkese: il Waldorf-Astoria.

Il colore rosso divenne quindi determinante per la torta, tanto che il colorante alimentare fu aggiunto alle ricette, ma fu lo stesso che ne determinò una battuta d’arresto negli anni ’80-’90, grazie alle maggiori consapevolezze rispetto alla tutela della salute e all’uso dei coloranti. Ecco che essi vennero sostituiti ad esempio dall’estratto di barbabietola, ma anche dal vino rosso. Ci fu anche chi smise categoricamente di utilizzarli proponendo versioni alternative della ricetta stessa.

Quindi, possiamo oggi affermare che questa torta, ormai celebre in ogni parte del mondo, ha due punti intoccabili che l’hanno resa nota, nel bene e nel male: il suo colore rosso e la sua consistenza. Ognuno è libero di interpretarla come meglio crede, mantenendo però questi aspetti inalterati.

Red velvet cake: la versione di Krizia

Krizia Algeri è una giovane pasticcera bergamasca, che ormai da qualche anno da il nome alla pasticceria sita in città che conduce con il compagno Emanuele, grande professionista dell’arte del servizio. “Era il 2016 – racconta Krizia – e a qualche mese dalla nostra apertura ufficiale, passò a trovarci un caro amico, spesso all’estero per lavoro. Ci chiese di preparargli la sua torta preferita per il compleanno: la red velvet. La conoscevamo bene ma, non essendo un dolce della nostra tradizione, non volevamo deludere le aspettative; non potevamo però dire di no. Dopo alcuni mesi di prove e studio, è nata la nostra Red Velvet cake”. Una ricetta genuina, artigianale e adattata al gusto italiano.

Un pan di spagna a base di yogurt e polpa di lampone farcito con una crema leggera di formaggio leggermente zuccherata. Il tocco magico? Per la farcitura, oltre alla crema di formaggio c’è anche della confettura di lamponi (rigorosamente preparata in laboratorio con lamponi freschi) che va aggiungere il colore rosso, ma anche la sua tipica nota fresca.

Dolce, dalla consistenza meravigliosa. Morbida morbida, con la lieve nota acidula data dal lampone.

E’ preparata in diverse pezzature: la torta classica per più persone, la monoporzione e il piccolo mignon, da mangiare in un sol boccone.

Parole di Lara Abrati

Fotografie di Matteo Zanardi

In partnership con Pasticceria Krizia di Bergamo.

Total
0
Shares
Share 0
Tweet 0
Pin it 0
Avatar photo
Lara Abrati

Articolo Precedente
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore
  • Vegetali

Il carciofo secondo Sandro: con il lardo e le nocciole

  • 18 Gennaio 2023
  • Lara Abrati
Leggi qui
Articolo Successivo
  • Cultura del cibo
  • Il prodotto

Il limone: ottimo anche fermentato

  • 2 Febbraio 2023
  • Lara Abrati
Leggi qui
You May Also Like
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Dietro le quinte

Cosa è la viticoltura eroica e il ruolo del CERVIM

  • Lara Abrati
  • 18 Dicembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Dietro le quinte

Il codice sensoriale del panettone: guida all’assaggio (e all’acquisto)

  • Stefania Pompele
  • 16 Dicembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore

L’Afternoon Tea, il non rito inglese e gli scones di Emma

  • Giulia Ubaldi
  • 11 Dicembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Dietro le quinte

Brunch: il pasto anticonvenzionale e anche un po’ eccentrico

  • Lara Abrati
  • 3 Dicembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore

Daniela e il suo risotto alla milanese con oss bus

  • Giulia Ubaldi
  • 28 Novembre 2025
Leggi qui
  • Carne
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore

Lesso di agnello in terrina: la Fiaschetteria e la sua chiave di lettura

  • Lara Abrati
  • 21 Novembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Interpretazione d'autore

Akashi-yaki e Takoyaki: radici di un sapore nato ad Akashi

  • Yumi Katsura
  • 13 Novembre 2025
Leggi qui
  • Cultura del cibo
  • Il prodotto

Da necessità a intuizione: Rosa Fresca Aulentissima

  • Lara Abrati
  • 4 Novembre 2025
Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e riceverai un goloso OMAGGIO  tutto da sfogliare (virtualmente)!

Con-dire Magazine Con-dire Magazine
Con-dire Magazine: racconti, materie prime, assaggi, luoghi, cibo, persone, eventi.

© Copyright 2025 - P. Iva 03838370165

Privacy Policy e Cookie Settings

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.