Ancora tante persone, quando pensano alla pizza, la collegano ad una cena veloce oppure ad un pasto frugale, magari in compagnia di amici. Che si vada in pizzeria o la si porti a casa, in pochi ne riescono a riconoscere l’effettivo valore, la professionalità che la sua preparazione richiede, la formazione e la dedizione. È ancora un settore in cui spesso regna improvvisazione, poca conoscenza e pressapochismo.
Ma le cose stanno cambiando sia per quanto riguarda l’approccio dei pizzaioli, veri professionisti della ristorazione, sia per l’approccio da parte del consumatore, il quale piano piano inizia a saper riconoscere in modo sempre più oggettivo una pizza buona da una che lo è un poco meno. Vero che de gustibus non est disputandum, ma ci sono dei parametri oggettivi per provare a valutare una pizza attraverso i sensi: il maestro pizzaiolo Pietro Tallarini ne ha raccontato QUI.
E Salvatore La Porta di Al Posto Giusto (a Tagliuno di Castelli Calepio, in provincia di Bergamo) lo sa bene; siciliano di origine, dopo la scuola alberghiera a Palermo, si trasferisce a Rimini per alcune opportunità lavorative.
Tra una cucina e l’altra, ha conosciuto Donatella, bergamasca di Castelli Calepio e, con lei, si è trasferito in provincia. Ha gestito per molti anni un noto ristorante in zona e poi, l’anno sabbatico e la decisione di approcciarsi al mondo della pizza, a partire dalle sue competenze in cucina.
Ecco la magia: Salvatore è un esempio di dedizione. Giorno dopo giorno ha lavorato per migliorare a sua tecnica, gli ingredienti utilizzati e la sua sensibilità da cuoco-pizzaiolo. Ecco che Al Posto Giusto, con fatica, prende forma. Da lavoro costante sugli impasti, fino a quello sugli abbinamenti.
Papà di quattro figlie femmine, tramanda la passione in particolare a una di loro: Valentina, classe 1997. Ecco che inizia a stargli a fianco e, dopo la scuola alberghiera, lavora con Salvatore. Per gioco si iscrive a soli 17 anni alla sua prima gara, aggiudicandosi il 2° posto con la sua creazione: la pizza Valentina, condita con mozzarella fior di latte, zucchine marinate, pomodoro ciliegino, petto d’oca affumicato, scaglie di Grana padano e aceto balsamico.
Nel frattempo anche Salvatore si appassiona al mondo delle gare e, dal 2017, inizia a studiare le sue pizze speciali.
Numerosi i premi recenti vinti da Valentina e Salvatore, con le ultime loro creazioni.
A febbraio 2018 Valentina arriva seconda al Giro Pizza d’Europa a Riva del Garda con la pizza Donatella, una sua idea dedicata alla sua mamma e condita con mozzarella fior di latte, zucchine marinate, pomodori gialli e rossi, Speck, stracciatella, pecorino romano e misticanza di insalata.
Successivamente, il 9 aprile 2018 Salvatore e Valentina si aggiudicano il secondo posto al Mondiale della Pizza, nella categoria pizza a due, con Anteprima, condita con crema di melanzane, polvere di olive, polvere di capperi, estratto di pomodoro, clorofilla di sedano, baccalà al finocchietto, gambero rosso di Mazara del vallo crudo, stracciatella e scorza di limone.
Ultimo premio a gennaio 2019 per Salvatore, che vince a Rimini (al Beer attraction) il concorso La pizza in rosso con Ricordi di infanzia, una pizza rossa che ha come ingredienti principale il pomodoro in tutte le sue declinazioni. La base viene condita con un pomodoro San Marzano spadellato, aglio nero e origano. Dopo la cottura, viene aggiunto del sugo di pomodoro Cuore di Bue, pomodoro arrostito, burrata, pomodoro Pachino ripieno di pesto di basilico, chips di riso al pomodoro, aria di pomodoro, polvere di capperi e polvere di olive.
Una vera arte quella di Salvatore e Valentina, che ogni giorno cercano di mettersi in gioco e migliorarsi sempre più. Il loro obiettivo? Fare bene, sempre; il loro lavoro a disposizione di chi non vuole più mangiare una qualsiasi pizza, ma una buona pizza.
Parole di Lara Abrati
Foto di Matteo Zanardi