Per citare il filosofo Bauman, nel tempo in cui la “società liquida” si rivela in tutto il suo splendore, anche le abitudini e i pasti subiscono una grande rivoluzione. Le codifiche vengono sempre meno, andando nella direzione in cui nulla deve essere più troppo codificato e organizzato. Ecco che gli aperitivi si fanno anche un po’ cene e le colazioni si fanno un po’ pranzi. Questo è il contesto in cui si è diffuso anche in Italia il BRUNCH, il cui nome deriva dall’unione di due parole inglesi: breakfast e lunch, ovvero colazione e pranzo.
Un pasto che esprime l’anticonvenzionalità rispetto al classico e permette all’attuale ispirazione eccentrica, che contraddistingue molte delle nostre scelte, di esprimersi in modo conforme alle tendenze. Un ossimoro che nella realtà delle cose ha generato un vero e proprio movimento: “quelli del brunch” si danno appuntamento nelle mattinate libere e lente per condividere un pasto ricco, ma possibilmente healthy, che prevede diverse preparazioni che lo contraddistinguono per bene.
Una tendenza, questa, che in Italia si è diffusa nei primi anni 2000, con un innamoramento e un successivo divorzio. Solo negli ultimi anni in Italia sta riscuotendo notevole interesse, con la nascita anche di locali e catene della ristorazione dedicati, ma che in Europa e soprattutto oltreoceano (luogo da cui proviene) è uso radicato e molto diffuso.
Ma cosa deve prevedere un brunch fatto come si deve?
Le bevande. Ecco che tutte le proposte di caffetteria sono perfette per il brunch, dal caffè espresso fino al cappuccino o il latte macchiato, ma anche il caffè filtro, sempre più diffuso anche in Italia. Poi, le bevande healthy, come spremute preparate al momento, centrifugati di frutta e verdura o cocktail analcolici. I succhi sì, ma quelli con pochi zuccheri, naturali e con etichetta pulita.
Il cibo. Si spazia da preparazioni dolci fino a quelle salate. Dimenticate i croissant, qui si va su pasti ricchi, ma allo stesso tempo il più bilanciati possibile in fatto di elementi nutrizionali. La parte proteica, data da salmone affumicato, yogurt, uova, salsa olandese o prosciutto cotto, ma anche il bacon, poi la parte del carboidrato, con le granole home made, i pancakes, ma anche le fette di pan bauletto, infine non mancano i superfoods come i piccoli frutti, la frutta fresca o l’avocado nelle preparazioni salate, fresco o in salsa. Niente zucchero, ma miele o sciroppo d’acero. E poi le torte, ovviamente in stile anglosassone.

Insomma, anche il brunch ha delle regole e alcuni piatti non devono mancare. Ecco quali.
L’avocado toast, in cui l’elemento principale è, appunto, questo frutto dalle proprietà nutrizionali eccellenti: antiossidante, antinfiammatorio, potenzialmente utile per il nostro sistema cardiovascolare. Viene in genere servito con delle fette di pane abbrustolito o ripassato in padella, uova in camicia, salmone affumicato o bacon. Si può finire il tutto con della salsa olandese: elemento ricorrente anche in altri piatti, come le eggs Benedict, molto simile al piatto precedente, ma senza l’avocado. Poi uova strapazzate, ma anche omelette, bagel farciti con formaggio spalmabile e salmone, ma anche il famoso club sandwich: il panino statunitense a base di pane tostato, pollo o tacchino, bacon, lattuga, pomodoro e maionese, composto da più strati. Meritano un posto d’eccezione anche waffles e pancakes, con farcitura dolce, ma anche salata, la frutta fresca, lo yogurt e l’immancabile granola: un mix di fiocchi di avena, miele e frutta secca.




Tutto questo viene ovviamente interpretato con fantasia, abbinando gli elementi tra loro: materie prime e prodotti che, in genere, sono sempre gli stessi, ma proposti e interpretati con fantasia.
E così, tra chiacchiere in relax, cibi semplici e sorrisi, il pranz…OPS, il brunch della domenica è servito!

Abitudine o tendenza del momento? La prima volta (nei primi anni 2000) non è andata, ma questa volta sembra diventare consuetudine radicata, soprattutto tra le generazioni più giovani: in Italia, in Europa… nel mondo!
Uno dei momenti più fotografati e condivisi sui social media: perchè il brunch non è solo un pasto, ma comunica un vero e proprio stile a soddisfare anche quel bisogno di trasgredire le regole, di eccentricità che, come ogni moda, diventa poi conformità.
Foto scattate per O.M.B.R.A. a Bergamo in via Broseta