Quando arriva il freddo, anche l’orto inizia a regalare e primizie della stagione invernale, come le verdure a figlia verde e i cavoli. Tra le brassicacee più comuni possiamo trovare il cavolo verza, ma anche il broccolo, il cavolfiore, il rapanello e così via. Sono davvero tantissime e si caratterizzano per la loro grande variabilità. Fanno parte di questa famiglia anche prodotti vegetali tra i meno comuni, come il pak-choi, sconosciuto fino a pochissimi anni fa, anche se in questi ultimi inverni lo si trova praticament ovunque, ma anche il cavolo di Pechino, chiamato anche cavolo cinese o Pet Sai, una varietà rustica e molto produttiva che cresce bene anche in Europa, anche se in Italia è poco diffuso.
A tavola è in grado di regalare grandi soddisfazioni gustative sia cruda che cotta. Dai sentori sulfurei tipici della specie appena percepibili, regala un vegetale lieve per via retro-nasale che ben si sposa alla sua infinita dolcezza percepita in bocca. La tipica consistenza del cavolo et voilà.
Come utilizzare il cavolo cinese in cucina?
Un ortaggio assolutamente semplice da utilizzare e da abbinare, a patto che non lo si stracuocia: risulta infatti inadatto alle lunghe e lente cotture. Lo si monda, avendo cura di lavare per bene le sue foglie. Poi il consiglio è di tagliarlo fine per il consumo crudo, mentre a tocchetti più grossolani se lo si vuole ripassare in padella. Un pizzico di sale e una brasatura di alcuni minuti bastano per servire un contorno super buono e sano. Si può abbinare alla grassezza delle carni di maiale, ma anche ad un merluzzo bello brasato in padella, per chi vuole un pasto sano, proteico e leggero. Qualche goccia di aceto balsamico, un giro di pepe nero macinato al momento e il pranzo è servito.
Parole e fotografie di Lara Abrati