E’ una delle novità della ristorazione bergamasca degli ultimi anni. E’ Manga Restaurant che ha sede ad Albano Sant’Alessandro (Bg) sulla strada che porta prima a Seriate e poi alla città di Bergamo.
E’ il regno di Alessandra Quadri, la titolare, e di Maria Sole Gelli, chef di origini francesi che da alcuni anni si è appassionata fortemente alla cucina fusion orientale e ne ha fatto la sua professione.
Il locale è conosciuto per la sua proposta sushi: dai nigiri agli uramaki, poi gunkan e sashimi.
Per i meno esperti, possiamo affermare che la grande differenza tra il sushi e il sashimi riguarda la presenza del riso: nel primo caso è presente, mentre nel secondo assente. Il sashimi è un piatto a base di pesce crudo opportunamente lavorato e tagliato a fette spesse. Si differenzia dai carpacci proprio per questo: per lo spessore delle fette di pesce. Il sushi è pesce crudo (in genere salmone, tonno, ricciola, branzino o gambero) abbinato al riso e all’alga nori. Esistono diverse tipologie di sushi, in relazione alla tipologia di preparazione e agli ingredienti scelti. Questa un’eccessiva semplificazione, ma solo per dare poche e chiare indicazioni in merito all’argomento.
Al Manga se ne possono assaggiare di diversi, tra i più creativi.
Ma Manga non è solo sushi.
Una delle protagoniste della proposta (o meglio, della cucina) è la robatayaki, detta anche robata, una griglia con più ripiani su cui cuocere diverse tipologie di alimenti direttamente sulla brace.
Ma cosa la differenzia dalla classica grigliata che tutti conosciamo?
Innanzitutto la tipologia di combustibile: vengono utilizzati carboni particolari, profumati, delicati. Al Manga Maria Sole utilizza carbone bianco giapponese.
Poi, la presenza di più griglie (a diversi livelli di altezza) consente di cuocere gli alimenti, come pesce, carne e verdura, a temperature diverse, in relazione delle caratteristiche stesse della materia prima, ma anche del risultato che si vuole ottenere.
Alcune preparazioni prevedono una marinatura, altre una glassatura durante o dopo la cottura. La nota aromatica costante è la leggera e delicata affumicatura, di un’eleganza facile da percepire. La cottura alla brace che non ti aspetti. Una coccola per le papille gustative, che fa vibrare il cuore.
Se non hai ancora provato la robata, è arrivato il momento per farlo.
Testo Lara Abrati
Foto Matteo Zanardi