Ci sono piatti in cui pochi hanno continuato a credere, anche nell’ottica della promozione territoriale. Assaggiando le ricette locali italiane è possibile per davvero scoprire quella che è la storia propria di un singolo luogo, delle sue genti. In poche parole l’identità locale. Ma spesso capita di non essere profeti in patria e di sottostimare quello che potrebbe invece essere l’interesse di molti nell’assaporare o ri-assaporare alcuni sapori e aromiche scaldano il cuore.
Capita però che qualcuno ci creda per davvero e dedichi buona parte della propria carriera professionale a un piatto, una ricetta. E’ il caso di Italo Ferri, ristoratore da sempre. Nella periferia di Vasto, sulla costa abruzzese, gestisce con la famiglia una trattoria che è diventata il simbolo del brodetto alla vastese. Un locale in cui si può dire che Italo vi è nato. Un luogo frequentato fin da piccolo che lo vede da ormai molti decenni alla guida della cucina. Di brodetti, la costiera adriatica, ne è davvero piena.
Dalle Marche all’Abruzzo ognuno lo fa a proprio modo, ma il comun denominatore di tutte queste preparazioni consiste nell’utilizzare il pesce a disposizione, TUTTO il pesce che il mercato offre.
Ma cosa è un brodetto?
E’ una zuppa di pesce rossa, quindi con il pomodoro che comprende molte tipolgie di pescato. Non entro nel merito di verità assolute, di ricette perfette o di elenchi precisi rispetto agli ingredienti. E’ un piatto povero e, come tale, va trattato: esistono varianti personali, famigliari, tutte lecite e giuste, ma soprattutto golose! Vorrei assaggiarle tutte, ma proprio tutte; questo sappiamo che purtoppo non è possibile.
Il brodetto si accompagna ad abbondante pane croccante e, se avanza del sugo, è perfetto per condirci della pasta. Sempre per la logica per cui non si butta nulla, ma soprattutto, in tempi di carenza alimentare, era bene pensare a riempire la pancia il più possibile.
Quello di Italo è strepitoso, posso affermarlo con certezza. Viene servito in grandi cocci che, prima del servizio vengono preparati a freddo con prezzemolo, peperoni, pomodori pelati abruzzesi e prezzemolo, tutto freschissimo. Nel mentre in cucina si pulisce il pesce che viene aggiunto man mano durante la cottura in relazione alla consistenza delle proprie carni e relativi tempi di cottura.
Che dire, il pesce è perfetto: ogni specie cotta alla perfezione. Facile da spinare, non si sfalda, ma si può gustare in ogni sua sfumatura. Dalle ali di razza, alla coda di rospo, piccoli branzini, qualche mollusco, gli scampetti, la canocchia, il latterino, la gallinella e la tracina.
E poi, il sughetto, le macchie di pomodoro, il pane croccante. Per finire dalla cucina sono arrivati giusto due spaghetti, da condire nel sugo.
Un consiglio: se siete in zona, dopo aver visitato la bellissima Oasi Naturale di Punta Aderci, fate una tappa da Italo alla Trattoria Ferri. Super buono, non ci sono altre parole.
Testo e foto di Lara Abrati