Se abiti in Emilia Romagna, è probabile che tu non abbia la benchè minima idea di cosa voglia dire soffrire l’astinenza da erbazzone. Sì, perchè in quella regione lo puoi trovare ovunque. Al supermercato, al bar per la colazione o la merenda, in gastronomia o in qualsiasi bottega alimentare. Io adoro la colazione salata e, durante il periodo di studi passato a Parma, ogni mattina non mancavo all’appuntamento con cappuccino ed erbazzone, nel bar del Campus (per chi ha studiato a Parma, al “bar dei ricchi”). Nel resto d’Italia purtroppo questa preparazione golosa non si trova, se non in versione industriale nei banchi freezer dei supermercati più forniti. Nulla di memorabile, se non che ad ogni assaggio la promessa è sempre quella: non lo comprerò mai più.
Come è possibile leggere sul sito web della Regione Emilia-Romagna, “l’Erbazzone reggiano è una torta salata ripiena di erbe e costituita da due sfoglie di pasta non lievitata all’interno delle quali è contenuto un ripieno a base di verdure e formaggio Parmigiano Reggiano. È di forma rotonda o rettangolare, irregolare, di spessore compreso tra 1 e 3 cm e di peso tra 300 gr e 3 kg.
Il processo di produzione dell’Erbazzone reggiano prevede la preparazione della pasta con farina di grano tenero, acqua, strutto, sale. La lavorazione del ripieno prevede l’utilizzo di spinaci e bietole cotte e insaporite con un soffritto preparato con cipolla e lardo, che può essere aromatizzato a piacere con aglio, prezzemolo e/o pepe. A questi ingredienti si aggiungono formaggio Parmigiano Reggiano e pane grattugiato. Altri ingredienti opzionali sono il latte e olio extravergine di oliva e burro a integrazione del lardo. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e/o altri additivi. Il ripieno, in un quantitativo a piacere ma con proporzione minima del 50% di peso rispetto a quello del prodotto finito crudo, viene steso tra due strati di pasta sottile e racchiuso ai bordi. Dopo avere cosparso lo strato superiore con lardelli di suino, l’Erbazzone reggiano viene cotto al forno e somministrato tagliato in pezzi rettangolari/quadrati o in spicchi.
La zona di produzione dell’Igp Erbazzone reggiano è costituita dall’intero territorio della Provincia di Reggio Emilia”. L’Associazione produttori di questa prelibatezza ha avviato l’iter per richiedere la tutela IGP.
Ogni tanto la voglia di erbazzone continua ad assalirmi e, di conseguenza, ho provato ad acquistarlo online ed assaggiarlo per voi. Purtoppo ho tentato di effettuare molto ordini, tra le proposte artigianali, ma nessuno dei produttori di erbazzone è in grado di far arrivare il proprio prodotto (anche surgelato) fuori dal territorio provinciale o regionale. Tranne uno, e lui è Alberto Triglia, un produttore storico artigianale di paste fresche ripiene e altri prodotti reggiani. La gastronomia si trova sull’Appennino Tosco-Emiliano, per la precisione a Cervarezza (RE) a 1000 mslm. E sul loro sito ho avuto la possibilità di ordinare l’erbazzone artigianale surgelato e riceverlo direttamente a casa mia.
Mai cosa fu più gradita: è un erbazzone meraviglioso. Ho potuto acquistare anche delle paste ripiene e che dire, i prodotti hanno ampiamente superato le mie aspettative. Ma torniamo all’erbazzone e all’esperienza di acquisto e assaggio.
Un sito web ben fatto e un e-commerce intuitivo, dove vi sono descrizioni precise di prodotti e ingredienti. Facile è l’orientarsi tra i prodotti da acquistare e, una volta effettuato l’ordine viene subito mandata la conferma via mail. Nei giorni successivi è stata fatta la spedizione; ho anche ricevuto una chiamata di cortesia dalla gastronomia che mi informava dell’avvenuta spedizione della merce, comunicandomi il giorno di arrivo. Tutto è arrivato con spedizione refrigerata, a garanzia del corretto mantenimento della catena del freddo.
Sulla confezione sono presenti le istruzioni per la cottura e non ho potuto fare altro che mettere il mio erbazzone in forno. Perfetto.
La sfoglia artigianale, il ripieno sano e preparato secondo tradizione. Le biete e gli spinaci, con una nota vegetale ben bilanciata dalla grassezza dei lardelli, dal Parmigiano Reggiano stagionato almeno 24 mesi e dal soffritto. La sfoglia, croccante il giusto, che ben contiene il gustoso ripieno. Che dire: impeccabile.
Sul sito è possibile anche scegliere la versione vegetariana dell’erbazzone.
Finalmente l’erbazzone classico artigianale, così come deve essere, disponibile anche fuori dalla zona di produzione. Purtoppo l’unico, ne avrei assaggiati altri, ma me ne faccio una ragione (in realtà, nemmeno troppo vista l’alta qualità del prodotto). Sicuramente sopra le aspettative!
Lo trovi qui: www.albertotriglia.it
Foto, parole e assaggio di Lara Abrati