Idòl è un gioco di parole che, per assonanza, ricorda il nome del paese camuno da cui è partito questo progetto: Edolo (Bs). Siamo infatti in alta Valle Camonica, in un luogo crocevia tra la strada che porta verso il vicino passo dell’Aprica e il passo del Tonale. Qui si inserisce il progetto vitivinicolo della cooperativa Alpi dell’Adamello che ha deciso di produrre vino impiantando esclusivamente i nuovi vitigni resistenti, detti PIWI (clicca qui per saperne di più).
Idòl è il loro primo vino, ormai prodotto da alcuni anni in tiratura limitata; sono infatto poco più di mille le bottiglie prodotte. Un vino bianco prodotto vinificando al 100% il vitigno Solaris, uno dei PIWI tra i più conosciuti.
Il progetto non nasce all’improvviso: si sono infatti resi necessari alcuni anni di sperimentazione per portare all’apertura della cooperativa e all’impianto dei vigneti, che sorgono a poco più di 900 mslm, in ambiente incontaminato dove la biodiversità può esprimersi senza limiti; non necessitano inoltre di trattamenti fitosanitari.
Una piccola bolla di viticoltura resistente, quella presente a Edolo. Una zona tradizionalmente non vocata a questa coltura, ma che sta dando le prime belle soddisfazioni, soprattutto in un annata come questa, particolarmente calda e siccitosa. In pianura e in molte zone collinari è divenuto purtoppo necessario irrigare la vite (anche se la maggior parte dei disciplinari di produzione non ammettono questa pratica), pena la perdita delle piante. Qui no, nonostante il caldo sia arrivato, ma senza alcun danno.
Che il mondo agricolo sia in costante divenire è un dato di fatto, con pratiche da ripensare in continuazione al fine di assecondare ciò che succede all’ambiente, ma anche l’esigenza di produrre sempre meglio e in modo più sostenibile. Una provocazione, sempre più reale e attuale: l’accoppiata montagna e vitigno resistente potrà essere in futuro una prospettiva interessante per la produzione di vino e la coltivazione della vite? Il tempo sarà l’unico a potercelo dire, nel mentre i lavori per i soci della cooperativa proseguono a gonfie vele.
Attualmente coltivano piccolissimi appezzamenti di vigna, ma l’impianto di nuovi terreni aumenta man mano, andando a coltivare anche altre varietà resistenti, come Johanitter e Souvigner gris.
La frescura delle zone e i terreni con depositi morenici hanno caratterizzato Idòl per l’avere una bella freschezza, unita ad aromi floreali che lo rendono un vino di facile beva, ma non banale. Un vino sostenibile, prodotto con uva coltivate senza interventi in vigna, rispettando la pianta e la biodiversità in vigneto.
Sicuramente un progetto non esente da difficoltà, ma che i soci della cooperativa Alpi dell’Adamello stanno portando avanti con rinnovato entusiasmo, anno dopo anno.
Un vitigno resistente, un luogo meraviglioso, per un vino tutto da scoprire.
Parole di Lara Abrati
Foto di Matteo Zanardi