Sono solo pochi anni che l’insegna ha aperto e, fin da subito, Andrea Dell’Orco e Monia Gambirasio hanno avuto l’ambizione di fare bene. Lui, appassionato del mondo della gelateria e amministratore di una società; lei, commessa in un negozio che durante la pandemia ha perso il lavoro.
La situazione perfetta per decidere di cambiare vita, con testa e coraggio. La formazione è stato il primo passo per l’avvio di questa gelateria artigianale. Monia, classe 1987, si è messa in gioco e ha frequentato numerosi corsi presso la scuola CAST alimenti di Brescia. Questo le ha permesso di apprendere fin da subito le basi della gelateria professionale che, unite alla grande passione di Andrea, hanno dato la possibilità fin da subito di effettuare scelte precise: dal minimo utilizzo possibile dei semi-lavorati, al proporre gusti e abbinamenti tra i più diversi, compresi quelli “salati” (detti gastronomici).
Nasce così Minù gelato creativo: una dichiarazione di intenti chiara, ma che allo stesso tempo diventa una sfida. Ho chiesto loro cosa si intendesse per gelato creativo, dal momento che l’attività artigianale della produzione di gelato potrebbe essere considerata essa stessa un atto creativo. “Fin da subito abbiamo proposto gelati con abbinamenti inusuali: pensiamo alle ricette, le creiamo, le proviamo e le bilanciamo – raccontano i due – anche se non sempre riescono al primo colpo, anzi. Gelato creativo per noi vuol dire questo e cerchiamo di proporre gusti sempre nuovi e diversi: ormai i nostri clienti l’hanno capito e quando arrivano ci chiedono espressamente: cosa c’è di nuovo? Una sfida da cui ormai non possiamo più tirarci indietro”. In questa piccola gelateria artigianale di Osio Sotto (Bg) non troverete i gusti classici (se non alcuni, come la nocciola, la fragola, il pistacchio, il cioccolato, ma anche il fior di latte, ad esempio); solo per darvi un’idea potrete trovare il gelato ananas e origano cubano (che si chiama così, ma ha caratteristiche gustative simili alla menta), ma anche kiwi, menta (quella di Pancalieri) e miele cardo. Poi l’arachide salata (Arachide di Venturina, Livorno) con salsa mou, arancia e finocchio, pera e vaniglia Bourbon, mandorla d’Avola oppure carota, curcuma e amaretti. Tra i più classici, il bacio, con nocciola delle Langhe IGP, il cioccolato fondente con cioccolato monorigine del Madagascar, il pistacchio, quello di Stigliano (Matera), lo yogurt prodotto da un’azienda agricola locale e così via. Dulcis in fundo, merita menzione speciale il gusto fior di basilico, con la confettura di pomodorini preparata in laboratorio.
I gusti variano spesso e possibilmente secondo stagione. Le materie prime sono selezionate con cura e lavorate dal fresco con centrifughe ed estrattori e, se possibile, acquistate da produttori “vicini”.
Non di solo gelato si vive: ecco che la proposta spazia dai semifreddi, preparati e decorati con precisione maniacale (e quando scrivo maniacale, lo è per davvero), ma anche creme (come quella gianduia, mandorla o pistacchio), biscotti e altri prodotti da forno.
Anche Andrea nel frattempo ha lasciato il proprio lavoro per dedicarsi con Monia al 100% della gelateria. Ogni giornata parte da una preparazione o dalla lavorazione e trasformazione della frutta fresca per finire con la produzione del gelato.
La creatività ha spinto Monia e Andrea anche ad approcciare il mondo del gelato gastronomico, per intenderci quello non dolce da abbinare a piatti e preparazioni salate che, in relazione al periodo viene proposto a rotazione: “per Natale abbiamo preparato il gelato allo zola e, dopo il primo anno di prova, sono stati molti coloro che l’hanno prenotato per l’anno successivo: c’è chi l’ha abbinato ai formaggi e chi a un risotto” raccontano ancora Monia e Andrea.
Ultimo dettaglio: tutto è biodegradabile e riciclabile.
Scelte sostenibili, in tutti i sensi.
Parole di Lara Abrati
Foto di Matteo Zanardi
In partnership con Gelateria Minù di Osio Sotto (Bg).