Molti di noi la Nuova Zelanda l’hanno solo immaginata; nelle idee di fuga dal quotidiano o per uno di quei viaggi che si ricordano per tutta la vita. Una terra così lontana, forse una delle più difficili da raggiungere dal nostro continente. Nell’immaginario collettivo, è riconosciuta come un luogo in cui la natura fa da padrone, in cui gentilezza, umanità e serenità ben si fondono con il contesto naturale che presenta. E’ un’isola ubicata nell’Oceano Pacifico meridionale ed è formata da due isole principali: quela del Nord e quella del Sud. La latitudine della Nuova Zelanda corrisponde all’incirca a quella dell’Italia, nell’emisfero boreale. Tuttavia il fatto di essere in mezzo all’Oceano rende il clima diverso da quello nostrano: molto più piovoso, più esposta ai venti e alle correnti oceaniche.
La cucina, come si può immaginare, è sia di terra che di mare, di fiume e di lago, vista la presenza di una grande diversità di ambienti naturali. Interessante, tra le materie prime più diffuse, è la kumara, la patata dolce neozelandese, utilizzata nella preparazione di diverse ricette.
E la cucina neozelandese è arrivata anche nel cuore della città di Bergamo, grazie a un “incontro di due culture e a due cuori che si sono uniti”. E’ la storia di Marzia e John, lei bergamasca e lui samoano (ma che ha vissuto ad Aukland, la città più grande della Nuova Zelanda), che si sono incontrati sull’isola fino ad unirsi in matrimionio e decidere poi di venire a Bergamo. Data la loro esperienza nella ristorazione, hanno deciso anche con Beatrice e Antonella, rispettivamente sorella e mamma di Marzia, di dar vita a Tausami: un luogo in cui potersi raccontare attraverso il cibo.
Un locale piccolo ed accogliente, con la bella cucina a vista in cui l’occhio vigile di John può osservare tutti i commensali. Lo si vede bene, deciso e veloce nel preparare quelli che sono i piatti in carta a base di carne e pesce, con gli speciali del giorno, per una cucina sempre fresca e di qualità.
E poi Marzia, che si dedica alla preparazione dei dolci, mai scontati e banali, che si sipirano anche alla cultura gastronomia americana. In sala c’è Barbara, che racconta i piatti, esposti in carta in lingua inglese e propone i migliori vini neozelandesi (e non solo!) in abbinamento ai piatti preparati da John.
Ma come orientarsi nella scelta?
Le porzioni sono molto abbondanti e dai sapori decisi, meglio non esagerare con il numero di piatti, anche se avete una fame da lupi. Vista la dimensione delle porzioni, interessante potrebbe essere anche la consivisione delle portate, per aver l’opportunità di assaggiare più preparazioni possibili, per un godimento gastronomico assicurato.
Noi siamo partiti con due piatti presenti in carta: Scallops with mushrooms e il Salmone gravlax. Le capesante (n.4) sono ripassate nel burro e servite con funghi e bacon croccante. A supportarle, un rosti di patate e cipolle davvvero ben fatto.
E poi, il salmone: acquistato freschissimo e marinato con la barbabietola (altro elemento molto presente nella cucina neozelandese, che regala anche una piacevole cromia al pesce), la vodka e pepi. Servito con crostoni di pane, salse e sott’aceto preparati in loco da John.
Poi, siamo passati a un piatto che non manca mai, iconico: i Kumara gnocchi with prawns, si tratta di gnocchi preparati a base di kumara, con l’aggiunta di un poco di ricotta al fine di renderli sofficissimi, accompagnati da gamberi spadellati. La particolarità di questi gnocchi, oltre al sapore tipicamente dolciastro, è la cottura diretta in padella. Anche qui, porzione abbondante, forse eccessiva, ma sono talmente buoni che… uno tira l’altro.
Infine, il Beef Brisket, la punta di petto di manzo cotta a pezzi, stufata in padella e servita affettata con il suo sughetto. Un taglio ricco di connettivo e molto magro che se sottoposto a una lunga cottura è in grado di esprimere il meglio di se stesso: il connettivo si scioglie piacevolmente regalando morbidezza e tenerezza infinita.
Dopo gli starters e i main courses possiamo dire di aver fatto una grande abbuffata, ma i più golosi non potranno sottrarsi anche alla lista di dolci curati da Marzia.
Un piccolo angolo di Neo Zelanda, nel cuore della città di Bergamo che, al contrario di ciò che avremmo potuto pensare (visto il contesto da cui proviene), è piaciuta molto a John.
Da provare: per qualche ora vi sentirete dall’altra parte del mondo, con palato e cuore.
P.S. non dimenticate di andare anche al bagno, avrete una compagnia sonora simpatica e inaspettata
Testo: Lara Abrati
Foto: Matteo Zanardi