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“Orfano”: un vino per ogni terroir, in Franciacorta

  • 3 Novembre 2023
  • Lara Abrati
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La solitudine di un monte, il Monte Orfano, caratterizza il paesaggio di questa importante zona vinicola bresciana: la Franciacorta. Terra in cui si producono vini spumanti eccellenti, frutto della precisa applicazione di un metodo, quello classico, caratterizzato dalla rifermentazione in bottiglia. Proprio qui, dove spopolano grandi e famose etichette e cantine, ci sono molti piccoli viticoltori che lavorano sullo sfondo, dando sfogo alle proprie percezioni, alle proprie peculiarità e a quelle del territorio in cui coltivano i vigneti. Gli studi di zonazione del territorio hanno messo in evidenza ormai alcuni anni fa che la Franciacorta è caratterizzata da zone con microclimi e conformazioni diverse tra loro e che, di conseguenza, produrranno uve dalle caratteristiche diverse.

Daniele Gentile (enologo) e Gigi Nembrini (agronomo), entrambi titolari della cantina Cortefusia di Coccaglio (Bg), lo sanno bene e hanno scelto di osare in tal senso dando vita a un progetto in grado di valorizzare le sfaccettature che alcuni singoli vigneti ubicati sul Monte Orfano (a sud del territorio franciacortino) sono in grado di regalare. Il progetto si chiama Orfano ed è una figata pazzesca.

Un progetto che prosegue ormai da alcuni anni e che ha visto la vinificazione separata delle uve provenienti dai 3 diversi vigneti, il primo (Terre Rosse) sin dal 2014, primo anno di produzione e primo anno commercializzato. A seguire anche gli altri due, prima recuperati e poi messi in produzione.

L’ultimo, è il vigneto San Michele “Conglomerati”, che si trova a ridosso della chiesetta di San Michele, ancora consacrata e ove viene fatta una messa all’anno proprio nel giorno dedicato al Santo. Un vigneto collinare totalmente terrazzato dove è stata recuperata la vigna storica, totalmente in stato di abbandono.

Il primo e già in commercio è il vino proveniente dal vigneto Ronco Basso “Terre Rosse”, situato ad un’altitudine minore del precedente che i due hanno preso in gestione nel 2013 ripristinandola dallo stato di semi-abbandono. Proprio da questa vigna è iniziato il progetto.

Infine, il terzo è quello più pianeggiante ed è il vigneto Cascina Maggi “Colluvi”, il secondo ad essere preso in gestione nel 2016, caratterizzato dalla presenza di terra rossa.

Vigneti con età e varietà differenti, storie diverse, ma tutte antiche. Conformazione diversa, ma la stessa esposizione. Parcelle che sono in grado di dare vini dall’espressione diversa, autenticamente legata alla piccola parcella dove son state coltivate le uve utilizzate per la loro produzione. Vini che presentano la tipica sapidità che contraddistingue la zona, con una beva, una freschezza e una grassezza piacevole. Tre parcelle diverse, a parità di annata, tre vini diversi. Per un gioco sensoriale che piace e diverte.

La prima annata, le annate successive ancora da sboccare e le basi sono state presentate durante una master class in pieno stile Cortefusia: un tavolone in vigneto, un barbecue acceso e tutti gli amici che compongono la fantastica famiglia Cortefusia.

Un progetto all’avanguardia, che valorizza un territorio, il suo vino e il suo metodo di produzione; questa volta soffermandosi un poco di più sul primo elemento e le sue complesse sfaccettature, che imprimono ad ogni vino diverse e uniche caratteristiche. Scontato? Mica tanto, in attesa escano le annate successive, Orfano Terre Rosse 2014 e 2015 lo trovate (forse) in cantina! Va a ruba!

Parole di Lara Abrati

Foto di Matteo Zanardi

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