E’ spesso poco conosciuta e, di conseguenza, poco utilizzata, ma la borragine è davvero un’erba fantastica.
Cresce bene ovunque: dall’orto di casa o nel vaso sul balcone (da prevedere un vaso dalle dimensioni non troppo piccole), ma anche spontaneamente in campo aperto. Il suo aspetto è caratterizzato dall’avere dei bellissimi fiori di colore blu e delle foglie verde scuro con della peluria superficiale. E’ proprio da quest’ultima peculiarità che ne deriva il nome: bòrra in latino significa infatti lana grezza, ruvida.
Come si pulisce la borragine?
Prima di essere cucinata, questa pianta va necessariamente pulita e mondata. Seppur non sia un’operazione complessa, è bene seguire alcuni passaggi per lavorarla al meglio prima di procedere alla sua cottura: fase obbligatoria per consumare la pianta. La prima cosa importante da fare consiste nello staccare le foglie dal gambo, soprattutto se molto grosso. Visto il suo portamento potrebbe arrivare anche a presentarsi un poco coriaceo. Una volta staccate le foglie, controllare che siano sane e non vi siano insetti. Questo è importante per tutte le verdure a foglia, soprattutto quelle verdi come coste, spinaci e così via. Per lavarla è sufficiente metterla in una ciotola con l’acqua e, dopo aver effettuato un primo risciacquo, lasciarla in ammollo aggiungendo se lo si vuole anche un cucchiaio di bicarbonato. In questo modo le impurità e l’eventuale terriccio si depositeranno velocemente sul fondo della bacinella. A questo punto è possibile procedere con altri due risciacqui e il gioco è fatto: la borragine è pronta per essere cotta e utilizzata in vari e diversi modi.
Come utilizzare la borragine in cucina
Le foglie vanno consumate necessariamente cotte, mentre i fiori possono essere consumati che crudi o per guarnire i piatti. Un tempo venivano pure utilizzati per dare colore all’aceto.
E’ molto utilizzata nelle cucine di alcune regioni d’Italia, come la Liguria e la Campania, un po’ meno in altre zone. In provincia di Bergamo cresce bene praticamente ovunque e può regalare grandi soddisfazioni.
I fiori, come anticipato, si possono consumare anche crudi, sono infatti fiori eduli da utilizzare per dare colore ad esempio a golose insalate verdi primaverili o estive, ma anche per guarnire piatti a base di carne, pesce o di foglie di borragine come ravioli o frittate. Un consiglio alternativo è quello invece di dedicare la preparazione della frittata proprio a questi fiori: procedendo con la classica ricetta e aggiungendo i fiori appena prima della fine della cottura sarà possibile generare un effetto cromatico stupendo. Infine, i fiori possono anche essere utilizzati per decorare i cubetti di ghiaccio (mettendoli nell’acqua prima del congelamento) da utilizzare durante il servizio di bibite estive.
Quanto all’utilizzo delle foglie, va sottolineato che devono essere cotte prima di essere consumate. In Liguria, oltre alla preparazione dei ravioli (di cui è possibile leggere qui accanto), sono fondamentali per il poco conosciuto prebuggiun (o preboggion) ligure, che fa pure parte dell’elenco dei P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). E’ un misto di erbe che viene scottato e poi utilizzato per diverse preparazioni. Ogni zona si caratterizza per l’utilizzo di erbe diverse, tra cui potrebbero esserci ad esempio il tarassaco, le ortiche, la cicoria, il dente di leone, la bietola da prato e così via. La miscela di erbe viene utilizzata poi ad esempio per insaporire zuppe o minestroni, oppure saltata in padella come semplice contorno, ma anche come ripieno dei pansoti. Le foglie di borragine possono essere cotte e ridotte a vellutata con le patate, da accompagnare con un buon filo d’olio evo e a una spolverata di pecorino grattugiato. E ancora, sono l’ideale per la preparazione degli gnocchi, ma anche per le fritture. Davvero golosa, è la frittella di borragine, che si prepara con birra o acqua gassata, farina, uova e un pizzico di sale. Una volta preparata la pastella, basta aggiungere al composto le foglie sbollentate e tritate. Quindi friggere in abbondante olio di arachidi bollente. Per un aperitivo o uno stuzzichino non banale e assolutamente di stagione.
Una ricetta ligure per utilizzarla: I PANSOTI ALLA GENOVESE (CLICCA QUI)