Esistono dei posti dove la semplicità la fa da padrone: piatti classici e ben fatti, locale che scalda il cuore e ospitalità attenta e senza fronzoli. Siamo sempre più alla ricerca di questi locali, per spegnere la mente, per rallentare, per farci coccolare. Luoghi in cui possiamo gustare i nostri piatti preferiti, golosi e buoni, senza sovrastrutture e senza doverci sforzare nel comprendere, capire, scoprire: locali dove l’atto del cibarsi ha l’obiettivo di regalare soddisfazione gastronomica. Null’altro. Un po’ come quando da bambini andavamo a pranzo dalla nonna: il suo sguardo amorevole, il profumo di buon cibo e l’ambiente semplice erano elementi che sapevano essere, nella loro essenzialità, sostanza.
E quando entri da Nonna Alda, l’ultimo locale nato nella famiglia Taiocchi, la sensazione è proprio questa. L’osteria si trova a Bergamo, in città alta, a pochissimi metri dall’uscita pedonale del nuovo e comodo parcheggio della Fara. Nasce da un’idea di Elisa Taiocchi, alla terza generazione alla guida dell’omonima osteria storica di Curno (Bergamo) e il marito Ovidiu. Si va ad affiancare appunto al locale storico e alla taverna Il Taiocchino, ubicato nel cuore della città bassa, in via XXIV maggio.

La proposta gastronomica è molto simile per tutti i locali e va a definirne in modo totale l’identità e la direzione scelta. I luoghi invece sono diversi tra loro e l’osteria merita assolutamente una visita. Un locale caldo e accogliente, con i bei tavoli in legno e vari oggetti che hanno fatto la storia della famiglia Taiocchi, come quadri e specchi “alcuni dei quali appartenevano per davvero a mia nonna Alda” racconta Elisa. Pochi tavoli, abbondante spazio a disposizione e una bella e locale lista vini.


Ma cosa si mangia? Beh se ami i piatti della tradizione bergamasca o vuoi gustare un vero spaccato della cucina di queste zone (preparato come si deve) devi fare una tappa qui.

Si parte con i classici salumi artigianali e i formaggi (a parte e su richiesta), serviti rigorosamente con la polenta, preparazione giustamente onnipresente anche in tutte le seconde portate.
N.B nel tagliere trovi il salame a fette, con la fetta che sta in piedi, come vuole ogni bergamasco che si rispetti.
Poi le bombette, che sono delle frittelline di grano saraceno con un cuore di formaggio Branzi filante e superbuono, ma anche le sfiziose polentine condite.






Tra i primi, le paste sono tutte fatte in casa: dagli scarpinocc (i ravioli di magro locali) alle fettuccine condite al salmì di lepre, fino ai casoncelli, preparati rigorosamente seguendo la ricetta di nonna Alda. Sono i classici della tradizione, dalla forma rustica e il ripieno preparato senza eccedere con la carne di maiale, come spesso invece avviene. La pasta è povera, non troppo spessa, ma nemmeno sottile: si masticano per bene in un morso in cui sono sempre presenti sia la pasta che il ripieno. Conditi ovviamente con burro buono, salvia e pancetta.






Tra i secondi, oltre alle carni in lunga cottura come la guancia di manzo ubriaca, da assaggiare sono i nosecc, i classici involtini di verza ripieni di carne e ripassati in salsa di pomodoro, ma anche la luganega o il coniglio al forno: piatto per eccellenza delle case bergamasche, dedicato soprattutto al pranzo della domenica.




Ah, e per finire, un buon caffè della moka.


Ecco, fare un salto all’osteria di Nonna Alda equivale a gustare la vera cucina “di casa”, senza aggiunte, senza trasformazioni, senza variazioni: piatti nostrani e cucinati, non interpretati. Nessun eccesso, nessuna carenza. Una coccola senza colpi di scena e fuochi d’artificio, l’essenza di cui abbiamo sempre più bisogno.
Parole di Lara Abrati
Foto di Matteo Zanardi
Articolo in partnership con Trattoria Taiocchi